Poche Storie

 

Autrice:

Sandra Petrignani

 

 

Casa Editrice:

Theoria

 

 

Data Pubblicazione:

1993

 

Con stile delicato e tagliente Sandra Petrignani disegna un universo femminile tanto domestico quanto sinistro e intriso di angoscia. Storie di donne abitate da un diverso grado di inquietudine, alcune sul punto di cogliere la verità della loro nevrosi, altre felicemente inconsapevoli dell’ansia che le muove, oppure dominate da un’idea fissa che le rende estranee a se stesse e agli altri. Ma tutte – adolescenti o adulte, figlie o madri – hanno come un leggero impaccio, una segreta e indecifrabile goffaggine. È su questa lieve anomalia che lo sguardo dell’autrice si posa con atroce tranquillità,

scoprendo il punto di rottura che rende queste donne quasi normali delle potenziali assassine, delle candidate al suicidio, all’anoressia, all’incontinenza sessuale, alla follia e alla morte. Un rospo sul bordo di una piscina fa precipitare nell’angoscia il pomeriggio estivo di quattro amiche; durante una cena mondana un uomo e una donna stringono una bizzarra alleanza fondata sul vomito e il rifiuto del cibo; una casalinga persegue una sua sobria allucinazione chiacchierando con il suo doppio uscito dal televisore; nel corso di una matta estate, una ragazza seduce l’anziano professore di greco. Amanti, maestri di vita, seduttori, a volte fratelli, gli uomini scivolano tra queste pagine come inermi spettatori di un caos, o di una verità, che i loro occhi faticano a penetrare.
Nel distacco di una conquistata maturità espressiva Sandra Petrignani sa guardare dentro se stessa senza liriche indulgenze, « in fretta e lentamente », secondo la locuzione salingeriana posta in epigrafe al libro.

 

 

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