“Per Stefano” di Maurizio Cucchi, 30/10/12
Amico mio,
tanto presto
e assurdamente richiamato,
ripenso ai tuoi occhi dubbiosi
e ironici, alla tua voce calda
eppure così fragile e stranita
in quei pochi minuti di un’ultima
conversazione dolorosa.
Amico mio, figura nobile
nella parola e nel cuore,
acuto e delicato insieme,
ti scrivo queste poche,
inadeguate righe, per rimanere
ancora un po’ con te, in silenzio,
accanto al tuo sorriso arguto,
alla tua umanissima presenza,
ancora un po’ con te
tanto sapiente e generoso.