Sono veramente molto felice di averla sentita ed incontrata a Pordenone questo mercoledì. Non avevo osato farle questa domanda, ma oggi la faccio perché so che ieri ha incontrato dei liceali.
La ringrazio di nuovo per il bel libro che racconta il percorso di vita di Natalia Ginzburg con descrizioni deliziose di tutto il mondo che ha girato intorno a lei.
Ho lavorato a Torino nel 2002 e 2003 Piazza Carlo Felice. Come le ho detto uno dei miei primi romanzi che ho letto in lingua italiana è stato il Lessico. Questa lettura mi aveva aperto un mondo: il Piemonte, La Olivetti, il tempo del Fascismo, della guerra, della liberazione, le persone presenti durante tutto il racconto. Con la sua biografia ci offre altri tanti dettagli sulla vita di Natalia ed è una meraviglia!
Arrivo alla mia domanda. Oggi siamo in vari gruppi WhatsApp, consultiamo il nostro profilo Facebook, giriamo in macchina con il navigatore, guardiamo quello che vogliamo su Youtube, cerchiamo tutto quello che ci pare in varie lingue su Google. Invece gli “astri” che giravano intorno a Natalia Ginzburg, non hanno mai visto una mail, mai scambiato idee in un gruppo, mai registrato un messaggio audio da girare ad un collega o amico a volte molto distante. Loro per comunicare scrivevano lettere, alzavano la cornetta del telefono, dovevano incontrarci fisicamente a Roma, a Milano o a Torino. Oggi le modalità per scambiare con gli altri sono completamente diverse, siamo in contatto continuo con la nostra tribù, ma a volte con pessima qualità. Quando lei incontra dei ragazzi che hanno letto il Lessico e scoperto grazie a lei con La Corsara la vita che poteva essere quella dei loro bis-nonni, cosa ne pensano? Cosa le dicono?
Oggi so che è ancora in “transito”, quindi buon viaggio a lei. Che bello deve essere girare l’Italia per parlare del suo letto.
Cordialement, Sylvain
Danny Stevens Millefiorini
PaRoLiNcOnTrO, esperienza di cultura condivisa – alle 17:00 di quale giorno? Grazie
Sandra Petrignani
Corretto, grazie!
Sylvain
Sono veramente molto felice di averla sentita ed incontrata a Pordenone questo mercoledì. Non avevo osato farle questa domanda, ma oggi la faccio perché so che ieri ha incontrato dei liceali.
La ringrazio di nuovo per il bel libro che racconta il percorso di vita di Natalia Ginzburg con descrizioni deliziose di tutto il mondo che ha girato intorno a lei.
Ho lavorato a Torino nel 2002 e 2003 Piazza Carlo Felice. Come le ho detto uno dei miei primi romanzi che ho letto in lingua italiana è stato il Lessico. Questa lettura mi aveva aperto un mondo: il Piemonte, La Olivetti, il tempo del Fascismo, della guerra, della liberazione, le persone presenti durante tutto il racconto. Con la sua biografia ci offre altri tanti dettagli sulla vita di Natalia ed è una meraviglia!
Arrivo alla mia domanda. Oggi siamo in vari gruppi WhatsApp, consultiamo il nostro profilo Facebook, giriamo in macchina con il navigatore, guardiamo quello che vogliamo su Youtube, cerchiamo tutto quello che ci pare in varie lingue su Google. Invece gli “astri” che giravano intorno a Natalia Ginzburg, non hanno mai visto una mail, mai scambiato idee in un gruppo, mai registrato un messaggio audio da girare ad un collega o amico a volte molto distante. Loro per comunicare scrivevano lettere, alzavano la cornetta del telefono, dovevano incontrarci fisicamente a Roma, a Milano o a Torino. Oggi le modalità per scambiare con gli altri sono completamente diverse, siamo in contatto continuo con la nostra tribù, ma a volte con pessima qualità. Quando lei incontra dei ragazzi che hanno letto il Lessico e scoperto grazie a lei con La Corsara la vita che poteva essere quella dei loro bis-nonni, cosa ne pensano? Cosa le dicono?
Oggi so che è ancora in “transito”, quindi buon viaggio a lei. Che bello deve essere girare l’Italia per parlare del suo letto.
Cordialement, Sylvain