I politici in rete (Il Foglio 25/2/12)
Quando abbiamo visto su YouTube Formigoni ballare e scazzottare, tirare di scherma, fare ciao ciao, sculettare allegramente su musica soft, giocare ai cubi come un bimbo, cambiando diversi abitini dai jeans al completo grigio e sempre mostrando una linea invidiabile e faccino carino, abbiamo pensato: c’è un limite a tutto. Fermateli. Fermate i politici che hanno scoperto i social network.
Chissà invece che non abbia ragione lui, Formigoni lo spericolato, osando là dove la maggior parte dei colleghi muove passi goffi e incerti. Quanto goffi e quanto incerti lo spiega adesso una accuratissima ricerca, Parlamento 2.0. Strategie di comunicazione politica in Internet (Franco Angeli; 26,00 euro) che Sara Bentivegna, professore di Sociologia dei media alla Sapienza di Roma, ha diretto con un determinato team di collaboratori monitorando per un intero mese (febbraio 2011) ciò che i parlamentari vanno combinando in rete. Ne risultano un sacco di cose interessanti, anche se un po’ deprimenti. Per esempio che lo scopo del recupero di un contatto diretto fra rappresentanti e rappresentati, obiettivo numero uno negli intenti, viene dai politici italiani quasi sempre disatteso. Innanzi tutto sono ancora in pochi ad avventurarsi su Facebook e ancor meno sul vincente Twitter: più attivi quelli del Pd, seguiti da Udc e Idv, ma il Pdl sta recuperando, mentre fanalino di coda è la Lega, che ancora predilige il contatto diretto con il popolo. Una palma va a due Antonio, Palmieri (Pdl) e Di Pietro (Idv), in quanto primi utilizzatori, dal 2007, di Twitter.
Arma a doppio taglio, in sostanza, questi social network per i politici, se ci stanno dentro «dormienti», «pigri» o semplicemente «tradizionalisti» vale a dire in modo solo promozionale e autocelebrativo (sono categorie tratte dalla ricerca), allora i risultati non valgono la candela del tempo profuso nell’impresa. Mentre saranno gli ancora esigui «intraprendenti» ad avere un gran futuro su Internet. Ma per ora stazionano su un misero 12,6 per cento.