Il sogno di una libreria (L’Immaginazione 319)
Case di pietra, un panorama spettacolare fra le Alpi Apuane e l’Appennino toscano, il posto si chiama Lucignana, nella bellissima Garfagnana. Un paese arroccato nel verde di grandi acacie, un paese di pochissimi abitanti, 170. Qui a Lucignana, grazie anche a un riuscito crowdfunding, è nata l’anno scorso, in dicembre, una libreria. Si chiama Sopra la Penna, dal nome della strada, e la penna di riferimento è sicuramente quella di un volatile, visto il posto e il canto festoso degli uccelli che accompagna incessante il viandante, ma era irresistibile interpretarla nell’altro senso che invita a scrivere, e quindi a leggere. Ed ecco che, mentre ovunque le librerie chiudono e ci si lamenta di quanti pochi libri la gente acquista, ecco che una poetessa, Alba Donati, che ha casa qui perché qui sono le sue radici, concepisce il sogno di aprirne una, piccola come la stanza tutta per sé di woolfiana memoria. Con i sogni dei poeti c’è poco da scherzare, i sogni sono il loro pane quotidiano, li confondono spesso con la realtà. E capita così che qualche volta un sogno inverosimile, a furia di essere sognato e meditato e organizzato, arrivi a realizzarsi.
Alba Donati è una poetessa, e molto interessante (leggete Tu, paesaggio dell’infanzia. Tutte le poesie 1997-2018 pubblicato da La Nave di Teseo) ed è nata sotto un segno zodiacale, il Cancro, fra i più sognatori; ma ha anche la concretezza di questo suo angolo di mondo sospeso fra terra e cielo. E un gruppo di amici disposti a condividere il sogno con lei. Da questa follia collettiva, chiamiamola così, è nata la libreria di Lucignana, un posto incantevole dove scatta la magia di essere fuori dal tempo, dentro un sentimento di benessere e di leggerezza.
Ho avuto l’onore in luglio di inaugurare gli incontri con scrittori e poeti che questa libreria si propone di fare e così ci sono capitata, incredula e affascinata. Si trova in un giardino affacciato su un panorama scosceso di fitti alberi. In fondo al giardino, dove i lettori prendono posto seduti intorno a piccoli tavolini rotondi, c’è una casetta di legno e vetro verniciata di quel verde coloniale che concilia subito meditazione e attenzione (all’architetto Valeria Ioele il merito della perfetta integrazione fra libreria e paesaggio). Nella casetta, di un’unica stanza, poco più che una casa di bambola ad altezza d’uomo – forse si dovrebbe dire più propriamente di donna, in questo caso- ci sono i libri, pochi, scelti con cura fra quelli che Alba ama, in italiano e qualcuno in inglese, o su cui le piace scommettere. Libri che definisce «salvavita» e «quelli che non puoi non aver letto a 18 anni e non puoi non avere letto a 50». Libri per lettori “forti”, ma anche per lettori ancora “da conquistare”. Immancabile un’importante sezione per bambini.
I suoi clienti, che vengono anche da Lucca, da Firenze o persino da più lontano, richiamati dall’unicità del progetto, si affidano a lei in quel rapporto di fiducia che una volta i librai avevano con i frequentatori del loro negozio e che oggi è quasi impossibile stabilire. Appena chiedi un titolo “strano”, di autore non in classifica, fuori commercio magari anche solo da un mese, il commesso di libreria ti guarda meravigliato e corre al computer a fare ricerche…Non qui. Qui prendi un libro dallo scaffale, ti siedi in una poltroncina a fiori, sorseggi un tè o un caffè in antiche tazze di porcellana… Ecco, lo so che vi è venuta voglia di visitare il posto. E allora vi scrivo un numero di cellulare dove prenotare la visita (347 725 1771) e la migliore delle accoglienze (siamo pur sempre in tempi di covid), ma qui l’orario di apertura (sabato e domenica dalle 11 alle 18) può essere aggiustato su misura a seconda delle esigenze.
Ma perché fermarsi solo alla libreria? Alba, dietro la sua aria calma e svagata, deve avere un piglio manageriale che le permette, non a caso, di essere anche consulente editoriale e, dal febbraio 2016, presidente di una prestigiosa istituzione fiorentina, il Gabinetto Vieusseux, prima presidente donna fra l’altro. E dunque anche a Lucignana pensa in grande.
Ha individuato, attraverso con un Comitato per Lucignana appositamente costituito, un edificio abbandonato, che si affaccia sulla strada dell’attuale libreria, proprio di rimpetto, che si vorrebbe trasformare in residenza per traduttori, scrittori e artisti. Dunque riparte il crowdfunding, ma con l’intenzione di partecipare ai bandi per i fondi europei e a quelli promossi da enti locali. Sogno nel sogno: riservare il pianoterra dell’edificio a una ben più spaziosa libreria dedicando il cottage woolfiano e il giardino agli incontri estivi.
Non possiamo che incrociare le dita e, magari, dare una mano.