Tema scritto da Elisa Niccolai, 15 anni, di Pistoia, dopo l’incontro nella sua scuola

Tema scritto da Elisa Niccolai, 15 anni, di Pistoia, dopo l’incontro nella sua scuola

Un'immagine di Pistoia

Quando mi sono svegliata pensavo fosse un sabato come tanti, il solito cielo grigio, una pioggerellina che rallentava la città e cinque noiose ore di scuola prima di arrivate al tanto atteso fine settimana. Ma quando ero alla stazione mi dissero che quella mattina avremo avuto un incontro con una scrittrice. Pensai che fosse una cosa interessante e in più avrei saltato un’ora di matematica e una di chimica. Ottimo. All’ora stabilita andai con la mia classe in aula magna e poco dopo arrivò una signora con gli occhiali, i capelli grigi e un piacevole sorriso. Era Sandra Petrignani, una scrittrice che ha pubblicato vari libri. Dopo essersi presentata iniziò a parlarci della sua vita, dei suoi viaggi, ci lesse inoltre alcune pagine dei suoi romanzi.
Così quello non fu più un sabato come tanti.
Avevo trovato finalmente qualcuno a cui ispirarmi, una persona della quale potevo dire :<>.
Sandra raccontò dei suoi viaggi come se ci avesse voluto far entrare nella realtà dei paesi che aveva visitato, grazie alle sue parole e quel bellissimo tono di voce riusciva a coinvolgerti in ogni argomento.
Discorse di uno dei suoi viaggi in India affrontando molti aspetti, personali e non. Ci disse che l’India era un paese che aveva sempre voluto visitare, decise di andarci per dare una svolta a un periodo un po’ cupo della sua vita e pur sapendo di trovare una realtà totalmente diversa dalla nostra partì da sola, affrontando quel forte impatto senza nessun altro. Trovò quello che si aspettava, e le servì molta forza per contrastare quella realtà. C’erano persone molto povere , moribondi che camminavano tracinandosi per le strade e cattivi odori ovunque.
Riuscii vagamente ad immedesimarmi in lei, penso che sia una di quelle esperienze che ti tocchino a tal punto da provare sentimenti inspiegabili, vedere cose nuove ovunque, non trovare quindi nessun elemento che ti faccia sentire a casa, sicura e protetta non deve certo esser cosa facile.
Ci lesse inoltre alcune pagine di un libro che raccontavano di una parte dell’India molto povera e terminò la sua lettura con questa frase :<< Non ci rivedremo mai più, ci incontreremo in continuazione>>.
Era riferita ad uno sguardo di una bambina sola, abbandonata a se stessa, che sedeva per strada rannicchiata tra le sue braccia. Silenziosa aveva uno sguardo che racchiudeva più parole di quante ne potesse dire.
Immaginai il volto di bambini di colore, nudi, con gli occhi neri e grandi. Li facevano vedere in televisione, fotografati sui giornali e quasi sempre erano simbolo di associazioni umanitarie.
In quei contesti sicuramente non ti lasciavano quello che possono darti dal vivo. Ognuno di noi davanti a una povera creatuta avrebbe cercato un modo per aiutarla, Sandra decise di darle un bacio perugina, uno di quelli che portava sempre nella borsa, e la bambina le rivolse un luminoso sguardo, che per lei fu come un ringraziamento.
Ecco cosa era nascosto dietro quella frase, Sandra aveva imparato a riconoscere chi veramente necessitava aiuto attraverso i suoi occhi.
Anche io voglio arrivare a questo. Imparare dalle mie esperienze, che potranno essere più o meno piacevoli, il senso della vita e poi raccontalo agli altri, magari scrivendo. Secondo me scrivere è la forma migliore per dire quello che penso, per esprimere le mie sensazioni, per raccontare qualcosa. E’ importante avere cose da dire agli altri e lei aveva veramente molto da dirci. Siamo stati solo due ore insieme e non ci sono stati spazi bianchi. Ci ha parlato di molte cose, non solo di questo viaggio in India ma anche di un altro in Cina, e ancora di un signore, un barbone, che vive nella piazzetta di casa sua. Quindi ha fatto un paragone tre i vari aspetti di povertà, la differenza tra quella Indiana e quella Occidentale, dove sicuramente è più nascosta ma lei ha colto anche questo elemento nella sua vita. Questo elemento è Roberto. La sua casa sono un cartone, delle coperte, e sopratutto Brenda. Brenda è un Pastore Maremmano che Sandra ha incontrato prima di conoscere Roberto. Lui ha studiato e vissuto all’estero e per diversi problemi è venuto a vivere in Italia. Anche qui ha affrontato vicende negative perdendo ogni cosa che possedeva. Si è ritrovato a vivere per strada ma ha comunque un proprio bagaglio culturale avendo studiato in passato e attualmente navigando su Internet con il suo computer, collegato illegalmete alle reti vicine. Piano piano è diventato amico di Sandra, le ha raccontato la sua storia e questo, dice la scrittrice, è un grande segno di apertura verso di lei in quanto è difficile che una persona come lui parli della propria vita.
Mi è piaciuto molto questo incontro, era interessante e coinvolgente, ho riscontrato alcuni punti in comune tra me stessa e Sandra Petrignani. Sarebbe bello girare il mondo, scrivere libri e articoli di giornale, lei ci è riuscita, chissà se un giorno ci riuscirò anche io.

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